I formati
Il pavimento in cotto può essere composto da mattoni o da piastrelle; i mattoni si caratterizzano per una forma a parellelepipedo, sono spessi e tozzi, le piastrelle o mattonelle o pianelle, sono invece più sottili, hanno lunghezza e larghezza maggiori rispetto allo spessore e possono avere varie sagome di differenti dimensioni: a rettangolo, a quadrato, a esagono, a ottagono, a rombo o losanga, a listelli simili a quelli del parquet oppure si possono creare particolari composizioni geometriche nella posa delle pianelle, per donare alla pavimentazione un tocco artistico.
Le tipologie
Vi sono diversi tipi di cotto che si distinguono in base alla provenienza geografica della materia prima e alla tipica colorazione naturale. Per esempio c’è il cotto toscano, così chiamato perché è prodotto industrialmente o artigianalmente nei pressi di Firenze; oppure il cotto umbro, cotto siciliano, il cotto lombardo: detto anche variegato, venato o striato, perché caratterizzato da una superficie piena di striature rossicce oppure gialle. Questo si adatta bene a qualsiasi tipo di stile, dal classico al moderno, è considerato un prodotto “nobile” perché composto da argille pregiate; e poi abbiamo il cotto chiaro, è la varietà dalla colorazione più chiara con una sfumature rosa tenue oppure di bianco; il cotto giallo composto da un’argilla che contiene calcare ed è una delle varianti più gettonate.
Le finiture
Per modificare l’aspetto della superficie del cotto vengono eseguite diverse finiture, mediante attrezzature speciali o con tecniche manuali; talvolta i trattamenti servono a potenziare la resistenza alle aggressioni di agenti esterni, cercando di non eliminare del tutto le caratteristiche naturali. In alternativa si può lasciare il cotto alla stato grezzo e originale, senza nessuna lavorazione, per non alterarne l’aspetto, come la nostra finitura naturale conserva integralmente l’aspetto originario della materia prima. Il lato sabbiato, inalterato da ulteriori levigazioni, presenta una colorazione tenue con le tipiche stonalizzazioni della cottura a legna.
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